Occuparsi di orientamento a scuola è una mansione di forte responsabilità, che esige impegno e tempo per organizzare i materiali. L’orientatore è colui che accompagna i ragazzi nella definizione del proprio progetto formativo e professionale e nella gestione di particolari momenti di transizione.
Il suo compito, dunque, è fornire assistenza e suggerimenti, aiutando ad individuare le scelte più coerenti con le attitudini personali. Ogni ragazzo è seguito personalizzando il servizio in base alle sue esigenze e sogni lavorativi.
Fare l’orientatore, dunque, non si può improvvisare ed esistono alcune strategie per strutturare un orientamento di qualità, rispondere alle domande degli allievi e diventare un punto di riferimento nella scuola, senza penalizzare le altre attività di cui si è già incaricati.
Partire dai ragazzi
Un modo sicuramente infallibile è quello di sottoporre i ragazzi a dei test psico-attitudinali. I test servono all’orientatore per individuare le caratteristiche personali del singolo allievo, fare un bilancio delle competenze e costruire così un quadro completo. Grazie a questi elementi l’orientatore è poi in grado di aiutarlo a comprendere i propri punti di forza e di debolezza, facilitare il processo di scelta dell’ambito professionale più in linea con le proprie aspirazioni, operare scelte di carriera e sviluppo professionale più consapevoli.
Scopri la guida per gli orientatori
Utilizzare statistiche
I dati danno sicurezza. L’Istat e il Miur analizzano spesso l’andamento del mondo lavorativo, partendo dal tasso di occupazione dei post diplomati e post laureati. Attraverso una panoramica precisa, l’orientatore è capace di rispondere alle richieste dei genitori, spesso preoccupati per il futuro dei loro figli. Analizzare le statistiche, inoltre, serve all’orientatore per capire come indirizzare gli allievi verso quei lavori in ascesa.
Studiare il mondo lavorativo
Oltre alle statistiche, un buon modo per fare orientatore è rimanere sempre sulle professioni più richieste sul mercato del lavoro, sulle opportunità di formazione, sulle leggi sul lavoro, sulle modalità per l’avvio del lavoro autonomo. Tutto questo si può fare con ricerche quotidiane oppure iscrivendosi a newsletter di quotidiani o blog specializzati nelle risorse umane.
Giornate di orientamento
Da non sottovalutare sono i cosiddetti “Open day”, ovvero delle giornate in cui l’orientatore accompagna gli allievi a conoscere aziende e far vedere da vicino cosa li aspetta fuori dal confortevole mondo scolastico. Le giornate di orientamento si sviluppano di solito in più date e sono un’occasione preziosa sia per le aziende che possono intercettare nuovi talenti sia per gli studenti magari ancora indecisi sul percorso lavorativo.
Consultare dei professionisti
Spesso chi è orientatore a scuola non ha tempo per reperire le statistiche, organizzare il materiale e prepararsi adeguatamente. In questo caso, un modo semplice per adempiere al suo dovere è farsi aiutare da professionisti del mestiere.
Alcune Business School, come AcademyQue, mettono a disposizione delle scuole il loro know how per indirizzare i più giovani verso le nuove professioni. La cosa indispensabile, infatti, è rimanere aggiornati sulle tendenze di mercato e i cambiamenti che stiamo vivendo.
Sono nate alcuni mestieri che non necessitano di lauree, ma di un diplomato sorretto da un Master o un Corso di Specializzazione capaci di sopperire quelle competenze non ancora acquisite.
La formazione digitale con AcademyQue
I Master e i Corsi erogati da AcademyQue, riguardano il settore IT, il Digital Marketing e le Risorse Umane. Il metodo di insegnamento è misto: detto “blended”, inclusivo che rispetta la diversità di ciascun allievo, che consente la partecipazione attiva, rimuovendo le barriere e anticipando le preferenze di apprendimento. Per questa ragione sono usati più canali, più media come: live streaming, on demand, webinar, workshop, project work ecc.
Progettando una didattica innovativa, AcademyQue si impegna per creare giovani talenti e inserirli immediatamente nel mondo del lavoro.