Gli alibi e l’arte dell’auto sabotaggio

La neuroscienza sostiene che solo il 5% delle attività cognitive (azioni, comportamenti, emozioni e pensieri) sono controllate dalla mente cosciente. Il restante 95% è completamente determinato dalla mente subconscia e dalla sua programmazione. Si tratta di un utilizzo disfunzionale di meccanismi di difesa a fronte di un conflitto interiore. Come gestirli al meglio?
Lettura in: 5 minuti

Duro ma vero, ognuno di noi almeno una volta nella vita ha trovato il modo per mettersi il bastone tra le ruote, da solo.

Sembra assurdo ma spesso e volentieri delle convinzioni, delle credenze, dei pregiudizi e delle rappresentazioni mentali, in qualche modo ci limitano e in alcuni casi inibiscono completamente. Si tratta del cosiddetto Auto Sabotaggio.

Per Auto Sabotaggio si intende quel fenomeno che ci porta a prendere decisioni e ad attuare comportamenti in grado di minare i nostri obiettivi e avere un impatto negativamente significativo su ogni area della nostra vita. Questo fenomeno è spesso conscio e inconscio e deriva da una forte mancanza di autostima e da una convinzione profondamente radicata di essere immeritevole.

Detta così sembra qualcosa di davvero inusuale, in realtà è molto più comune di quanto pensi, ecco alcuni esempi pratici di come potrebbe essere l’auto sabotaggio:

  • L’eccesso di peso ti sta causando problemi di salute, ma non riesci a fare una corsa quotidiana o iniziare e perseguire una dieta
  • Il tuo partner chiaramente non è la persona adatta a te, eppure rimani in una relazione insoddisfacente per anni
  • Continuare a fumare nonostante faccia male
  • Non cercare lavoro anche se si ha bisogno di lavorare

Potrei continuare all’infinito! Perché ci auto sabotiamo?

Partiamo da qui

La neuroscienza sostiene che solo il 5% delle attività cognitive (azioni, comportamenti, emozioni e pensieri) sono controllate dalla mente cosciente. Il restante 95% è completamente determinato dalla mente subconscia e dalla sua programmazione, spiegando il driver dietro questi schemi autodistruttivi. Si tratta di un utilizzo disfunzionale di meccanismi di difesa a fronte di un conflitto interiore difficilmente digeribile. Un conflitto interiore tendenzialmente risponde a determinate caratteristiche relative al dovere e al volere e si distingue in:

  1. Dovrei fare qualcosa ma non voglio farlo
  2. Non Dovrei fare qualcosa ma voglio assolutamente farla

Per ogni tentativo di Auto Sabotaggio c’è un Conflitto Interiore e per ogni conflitto interiore, se gestito disfunzionalmente, c’è sempre un Alibi che lo accompagna a braccetto.

In che senso un alibi? Ti spiego meglio:

  • L’eccesso di peso ti sta causando problemi di salute, ma non riesci a fare una corsa quotidiana o iniziare e perseguire una dieta: Auto Sabotaggio. Sono certo che non sia il peso a causarmi i problemi ma delle intolleranze, non mi serve la dieta: Alibi.
  • Il tuo partner chiaramente non è la persona adatta a te, eppure rimani in una relazione insoddisfacente per anni: Auto Sabotaggio. Il mio partner avrà tanti difetti, qualche volta mi tradisce, ma mi ama davvero e non riuscirei a farlo soffrire lasciandolo: Alibi.
  • Continuare a fumare nonostante faccia male: Auto Sabotaggio. Mio nonno ha fumato per oltre 40 anni e non ha mai avuto un problemino, neanche un colpo di tosse, quindi il fumo non fa male: Alibi.
  • Non cercare lavoro anche se si ha bisogno di lavorare: Auto Sabotaggio. Al momento c’è la crisi e non c’è lavoro, perché sprecare tempo a cercarlo?: Alibi.

 

Sembra scoraggiante, ma la buona notizia è che identificando queste convinzioni sottostanti, questi conflitti e questi alibi puoi iniziare a modificarle.

Partiamo dal principio, quali sono i segni che mi permettono di capire che sono nel bel mezzo di un processo di Auto Sabotaggio?

Procrastinare

Diventa un grosso problema quando lasciamo sempre compiti importanti all’ultimo minuto, come finire una presentazione per lavoro, portare la tua auto alla manutenzione ordinaria o programmare un controllo sanitario urgente.

Essere Perfezionisti

Complicare eccessivamente le cose credendo di non poter agire finché non è tutto perfettamente pianificato, ponendo aspettative molto alte per te stesso. Ci vogliono ore per completare un’attività che normalmente richiede ad altri meno tempo.

Avere Paura dell’ignoto/incertezza

Hai difficoltà a uscire dalla tua zona di comfort, anche se ciò significa rimanere in luoghi/situazioni in cui potresti essere infelice o insoddisfatto. Potresti rinunciare a determinate opportunità ed esperienze perché temi l’ignoto.

Co-dipendenza

Metti gli altri al primo posto, ignorando i tuoi bisogni, diventando alla fine risentito e ansioso. Cercando costantemente conferme e rassicurazioni esterne, specialmente all’interno delle relazioni, hai difficoltà a stabilire dei confini.

Minare le proprie relazioni

Ti rifiuti di lavorare attivamente sui problemi della tua relazione. Temendo la vulnerabilità, ti chiudi e ti allontani emotivamente dal tuo partner, provocando inevitabilmente una rottura. Potresti anche avere i piedi freddi quando è previsto un ulteriore impegno.

Provocarsi Distress

Intraprendere più attività di quante tu possa gestire, iniziare diversi progetti che non sei in grado di portare a termine, lavorare troppo su te stesso invece di stabilire priorità chiare. Questo porta a un esaurimento costante, eppure ignori i segnali di pericolo del tuo corpo, rifiutandoti di ottenere il riposo di cui hai bisogno.

Fare Confronti

Soprattutto quando si tratta di successi e fallimenti, ti confronti immediatamente con i tuoi amici, colleghi e familiari. Questo innesca profondi sentimenti di inadeguatezza e invidia, soprattutto se l’altra parte è percepita come se sta meglio o è più fortunata.

Più si vai avanti con questo articolo e più ti rendi conto di quanto possa essere comune questa pratica vero? È davvero un qualcosa che se non affrontata, rischia di innescarsi automaticamente in ogni area della tua vita!

Ma come fermare questo fenomeno?

La prima cosa da fare è sicuramente fermarsi, riflettere e riconoscere comportamenti e pensieri controproducenti. Fai un elenco di tutte le cose che fai/hai fatto che ostacolano la tua felicità, il tuo sviluppo e le tue relazioni. Puoi prendere i punti menzionati nella sezione precedente come punto di partenza. È anche fondamentale osservare i tuoi pensieri per scoprire le convinzioni sottostanti che hai su te stesso e sugli altri.

Una volta scritta la tua “black list” cerca di identificarne le cause alla base. Dei rapporti relazionali disfunzionali, un rapporto malato con il giudizio, difficoltà di gestione dell’autorità. Possono essere davvero tante le impostazioni alla base delle nostre convinzioni autolimitanti e dei nostri “modus operandi” comportamentali.

Questo è forse il passo più arduo e per questo è importante essere in grado di trovare risposte essendo completamente onesti con se stesso. Questo ti aiuterà a identificare quando hanno avuto origine queste convinzioni, perché questi comportamenti sono stati poi sviluppati e come tutto è diventato così profondamente radicato nel tuo subconscio.

Una volta capito quali sono i comportamenti e da cosa derivano il passo successivo è sostituirli con schemi comportamentali positivi. A questo punto mi risponderai: “facile a dirsi…!” Sicuramente modificare qualcosa di radicato è difficile, ma ci sono tanti piccoli trucchi che puoi mettere in atto.

Se ad esempio sei un procrastinatore nato, inizia con il mettere in agenda 2 ore del tuo tempo settimanale per portare avanti una determinata attività che non ti sta a genio. Scrivilo in un post it o segnatelo nella tua agenda digitale, scriverlo nero su bianco vuol dire creare un contratto psicologico con te stesso e questo ti sarà di aiuto.

O se hai difficoltà ad uscire dalla tua Comfort Zone, crea un elenco di piccoli passi o attività che piano piano ti permettono di digerire le difficoltà e il disagio che derivano dall’uscire dalla tua zona di comfort, imparando gradualmente ad affrontare l’incertezza

Se queste convinzioni sono troppo radicate e da solo, o da sola, non riesci a superarle, non temere ci sono altre tecniche che possono accorrere in tuo aiuto. Quali?

  • Self-Talking: L’auto ripetizione costante di affermazioni edificanti, al tempo presente ed evocando consapevolmente sentimenti positivi. Il trucco qui è credere davvero a queste frasi in modo che abbiano un impatto reale sul tuo subconscio. Inizia con qualcosa di piccolo, come “Sono intelligente e capace” e prosegui da lì.
  • Meditazione e Mindfulness: Ti aiuta ad allenarti per essere più consapevole dei tuoi pensieri e per essere più presente piuttosto che preoccuparti costantemente del passato o del futuro.
  • Visualizzazione: Simile alle affermazioni, tuttavia qui ti immagini di raggiungere nuovi obiettivi e affrontare le tue paure. Ancora una volta, la chiave è sentire le emozioni ispirate da questa visualizzazione, poiché il tuo subconscio non è in grado di differenziare questo esercizio creativo da un evento della vita reale.
  • Mental Coaching: Se hai bisogno di una professionista che possa aiutarti a gestire questi processi di sviluppo personale.
  • Terapia: Se ti senti sopraffatto, lavorare con uno psicoterapeuta è sicuramente una scelta che ti sarà di grande aiuto, soprattutto se questi problemi inconsci derivano da un trauma.

Tutto ciò di cui hai bisogno è la consapevolezza di te stesso, l’onestà e la forza di volontà per apportare le modifiche necessarie per migliorare la tua vita. 

 

“Nessuno può farti più male di quello che fai tu a te stesso.”

MAHATMA GANDHI

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