Il Modello GROW – Lo strumento efficace del Coaching

Il modello G.R.O.W. di John Whitmore rappresenta il punto di riferimento circa l'efficacia del Coaching moderno. Fare Coaching con il modello Grow permette di valorizzare il potenziale personale seguendo un percorso strutturato.
Lettura in: 4 minuti

Sentiamo spesso parlare di Coaching e di motivazione delle risorse, due concetti sempre più usati e soprattutto abusati.

Life Coach, Sport Coach, Business Coach, Food Coach… sul web si trovano sempre più figure professionali legati a questo mondo, molti dei quali non dispongono di competenze e conoscenze adeguate circa questo aspetto.

Diventa necessario fare chiarezza sul concetto di coaching e sui modelli alla sua base.

Iniziamo con lo stabilire una prima, fondamentale differenza: il coach non è un semplice motivatore ma è quel professionista che accompagna la persona in un percorso di apprendimento interiore delle proprie potenzialità tramite, tecniche, domande e ascolto.

È colui che concorda una collaborazione con una Persona strutturando un vero allenamento, finalizzato a condurre la persona in un percorso creativo e di sviluppo di nuove forme di competenza, con lo scopo di raggiungere l’obiettivo desiderato.

La seconda differenza fondamentale è rappresentata dall’utilizzo di strumenti e modelli specifici. Questi metodi e strumenti offrono alla Persona un Toolkit che gli/le permettono di elaborare e identificare in primis i loro obiettivi desiderati, rafforzare efficacia personale e aumentare il livello delle prestazioni.

Sul piano metodologico, il modello più usato è il G.R.O.W. Model di Whitmore.

Modello Grow

Il modello GROW è stato sviluppato in Inghilterra a metà degli anni ’80. È stato utilizzato principalmente nel coaching aziendale con dirigenti e leader ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1992 nel libro di Sir John Whitmore Coaching for Performance.

Secondo questo modello, il compito del Coach, non è quello di offrire soluzioni già pronte al Coachee, ma di orientare a trovare da sé le soluzioni più efficienti. Al Coachee, in questo modo, non viene detto “che cosa fare” ma viene mostrato come agire in autonomia rispetto a ciò che è sotto il suo diretto controllo.

Il modello GROW risulta ancora più efficace quando è integrato con la PNL o Programmazione Neuro-Linguistica, che offre dei validi strumenti per operare nelle varie fasi del modello ed in un percorso di Coaching.

Vediamo adesso nello specifico cos’è il modello GROW, quali sono i suoi passaggi, come utilizzarlo e perché sceglierlo tra le diverse tecniche di Coaching per fissare gli obiettivi.

Il modello GROW è più di un modello di coaching, è anche uno strumento di leadership sfruttato in numerose discipline e culture. Con i suoi quattro passaggi apparentemente semplici, il modello GROW ha avuto successo in tutto il mondo.

Costituisce la spina dorsale del coaching in molte organizzazioni e università a livello globale, grazie ai risultati eccezionali.

Passiamo ai passaggi, GROW è l’acronimo di Goal, Reality, Options e Will. Vedi immagine qui sotto.

 

Vediamole nello specifico:

Come abbiamo detto la G sta per Goal (obiettivo), ovvero il punto finale, dove si vuole arrivare. L’obiettivo deve essere definito in modo tale che sia molto chiaro al coachee quando lo ha raggiunto.

La chiave per stabilire un obiettivo funzionale è fare in modo che sia sfidante e stimolante, non solo SMART (specifico, misurabile e realizzabile in un lasso di tempo realistico), ma soprattutto flessibile: muovendosi nelle fasi successive, infatti, potrà essere necessaria una rivisitazione dell’obiettivo.

La R sta per Reality, ovvero la situazione attuale del coachee, dove si trova al momento. Quali sono i problemi, le sfide, quanto si è lontani dall’obiettivo?

In questa fase spesso avviene ciò che viene definito in gergo “bagno di realtà”, nel senso che il Coach può far notare al Coachee i “giudizi” e le “rappresentazioni” presenti nel suo punto di vista, che risultano poco funzionali all’obiettivo che vuole raggiungere.

La O sta per Options, quali sono gli ostacoli che potrebbero frapporsi tra il coachee e l’obiettivo e le varie Opzioni a disposizione per gestirli. Identificare gli ostacoli permette di trovare modi, opzioni, per affrontarli e fare progressi.

La W sta per Will. Le Opzioni devono essere convertite in azioni future che porteranno il coachee verso il raggiungimento dell’obiettivo.

In ogni fase del Modello GROW il Coach può fare uso delle cosiddette Domande Potenti, domande stimolo che aiutano il coachee a portare il suo focus sulle risorse a disposizione e sull’entrare in azione.

Ecco alcune esempi di domande potenti per ogni fase.

GOAL

 

Su cosa ti piacerebbe lavorare?

Qual è il tuo obiettivo?

Quando lo raggiungerai?

Quali sono i vantaggi per te nel raggiungere questo obiettivo?

Chi altri ne trarrà beneficio e in che modo?

Cosa succederà se raggiungi il tuo obiettivo?

Cosa vedrai / sentirai / proverai?

 

REALITY

 

Quali azioni hai intrapreso finora?

Cosa ti sta spingendo verso il tuo obiettivo?

Cosa ti è d’intralcio?

OPTIONS

 

Quali diversi tipi di opzioni hai a disposizione per raggiungere il tuo obiettivo?

Cos’altro potresti fare?

Quali sono i principali vantaggi e svantaggi di ciascuna opzione?

 

 

WILL

 

Su quali opzioni sceglierai di agire?

Quando inizierai ogni azione?

Quanto sei impegnato, in una scala da 1 a 10, a svolgere ciascuna di queste azioni?

Se non è un 10, cosa lo renderebbe un 10?

Cosa ti impegnerai a fare? (Nota: un’opzione è anche non fare nulla e rivedere in un secondo momento.)

 

 

Le domande potenti permettono alla Persona di indagare all’interno di sé stessi, mettersi in discussione, capire i propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento, sviluppare una strategia ben definita e delle competenze in grado di raggiungere il proprio obiettivo.

Concludendo

Il Modello GROW rappresenta un tool imprescindibile all’interno di un percorso di Coaching. La struttura di questo modello, inoltre, aiuta Coach e Coachee a raggiungere nel breve tempo l’obiettivo designato e permette di promuovere autostima e automotivazione, portando a una maggiore produttività e soddisfazione personale.

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