La professione dell’Head Hunter in Italia è ancora troppo poco conosciuta e forse ancora enormemente sottovalutata dalle aziende. Fortunatamente però, alcune organizzazioni hanno iniziato a parlare di innovazione e miglioramento e quindi, della possibilità di inserire nel team questa figura professionale.
Ma quali sono le sue mansioni? E quali skills sono richieste per diventare un buon head hunter? Approfondiamo insieme le opportunità che si celano dietro questo ruolo.
La definizione di Head Hunter
Il termine head hunter deriva dal mondo anglosassone e significa letteralmente “cacciatore di teste”. Il suo ruolo infatti è proprio quello di cercare e trovare i migliori candidati, o meglio veri e propri talenti, da inserire all’interno dell’azienda.
Possiamo dire quindi che l’Head Hunter si occupa principalmente di ciò che nel mondo delle risorse umane si definisce executive search, ovvero quell’attività che richiede la capacità di individuare risorse qualificate, e quindi aventi una preparazione di alto livello per ricoprire specifiche posizioni.
Per cui, il ruolo di questa figura professionale è fondamentale nelle aziende in quanto ha a che fare con il miglioramento dell’organico, anticipando strategicamente le mosse dei suoi competitors.
Essenzialmente, il punto di partenza di un head hunter sono le necessità e i bisogni di un’impresa. Queste informazioni però, non sono facilmente reperibili e al contrario richiedono un lavoro di analisi davvero complesso, per cui non basteranno semplicemente un accurato screening di curriculum vitae e scouting. Per approfondire meglio le sue mansioni, chiariamo la differenza tra recruiting e head hunter
Recruiting e Head Hunting: due figure simili, ma con ruoli differenti
Qual è la differenza tra recruiter ed head hunter? Entrambe sono figure che appartengono al settore delle risorse umane, ma si tratta principalmente di due ruoli ben distinti: se il primo infatti si occupa di quelle risorse che stanno cercando attivamente lavoro, l’Head Hunter “caccia” più assiduamente quelle persone che invece sono già occupate o che per altre diverse ragioni in quel momento non sono interessate a trovare lavoro, più comunemente chiamati “candidati passivi”.
L’Head Hunter quindi non ha soltanto il compito di creare un potenziale matching tra candidato ed esigenze dell’azienda, ma deve anche convincere il candidato ad accettare la sua offerta. Insomma, deve rendere appetibile quella stessa posizione.
Una ricerca e selezione proattiva e che non parte dall’utilizzo di software di ATS, al contrario del recruiter. Vediamo insieme quindi gli strumenti utili del ruolo di head hunter.
Trovare il miglior candidato: i requisiti fondamentali
Chi sono i cosiddetti talenti?
Nell’ambito delle risorse umane quando parliamo di talento ci riferiamo al potenziale e le abilità di un individuo di contribuire con successo alla strategia di crescita di un’azienda grazie alla sua competenza e al suo impegno.
In generale, possiamo dire che ciò che un Head Hunter cerca sono queste abilità, sempre più richieste nel mondo del lavoro:
- Leadership
- Efficienti doti comunicative
- Creatività
- Spirito d’iniziativa
Strumenti utili per l’Head Hunter
Per riconoscere profili di questo tipo, l’head hunter si serve di molteplici strumenti, anche digitali, quali per esempio:
• Strumenti digitali: in primis strumenti di eRecruiting, che permettono di automatizzare lunghi processi.
• I social media: come per esempio LinkedIn (social vetrina delle proprie competenze professionali per eccellenza), ma anche Facebook e Twitter. Un Head Hunter è capace di servirsi di questi canali di comunicazione per interagire al meglio con i potenziali candidati
• Networking: un buon head hunter svolge attività di scouting partendo in primis dalla sua solida rete di contatti.
• Profonda empatia: è una professione che richiede la capacità di ascoltare e capire gli stati d’animo e i bisogni del candidato, oltre che la profonda comprensione delle esigenze di un’azienda.
Diventare Head Hunter
Questa figura professionale svolge un ruolo molto complesso, ed opera all’interno di aziende e organizzazioni, sia come vera e propria risorsa aziendale, sia come lavoratore autonomo e freelance.
Come si è già detto anticipatamente è un mondo molto complesso, che richiede molteplici abilità quante sono le mansioni da esso svolte.
Un bravo head hunter si riconosce infatti dalla capacità di integrare al meglio skills tecnologiche e digitali, pur rimanendo a stretto contatto con le proprie capacità relazionali tipiche di chi si dedica per professione alle Gestione delle Risorse Umane.
Gli anni di esperienza sono essenziali quindi per ricoprire a pieno questo ruolo, ma un buon punto di partenza è sicuramente una formazione in Management delle Risorse Umane, e continuare a specializzarsi in questo ambito.
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