Il Curriculum Vitae e Cover Letter – come e cosa inserire nella descrizione di sé stessi

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Il mercato del lavoro di oggi è altamente competitivo. Non è raro che centinaia di persone inviino candidature per una singola apertura di lavoro. Cosa puoi fare per distinguerti dalla massa? Un Curriculum Vitae ben fatto, impressionante e professionale insieme a una lettera di presentazione concisa rappresentano la chiave per il successo.

Ma prima ancora del CV per iniziare a destare attenzione nel lettore è importante partire da una Cover Letter o lettera di presentazione.

La lettera di presentazione potrebbe essere la prima cosa che un potenziale datore di lavoro legge. Assicurati di dare una risposta chiara alla domanda “Perché sono la persona giusta per questo lavoro”. La tua risposta dovrebbe essere chiara e concisa ed invogliare il lettore a voler saperne di più su di te. Potrebbe valere la pena fare in modo che il Recruiter dia un’occhiata alla tua lettera di presentazione per aumentare le tue possibilità di ottenere un colloquio e soprattutto per passare alla lettura del CV.

Scrivere il proprio CV non è sempre semplice, comunemente si pensa il Curriculum rappresenta la mera trascrizione di tutte le esperienze, attitudini e le competenze che una determinata persona possiede.

 

In realtà è molto più di questo.

 

Prima di analizzare in che modo raccontarsi in un CV bisogna capire bene la differenza tra le attitudini, le abilità e le competenze. Ciascun essere umano possiede una tendenza innata a sviluppare determinate capacità e competenze. Si tratta di predisposizioni che ci accompagnano fin dall’infanzia e prendono il nome di attitudini.

 

Le attitudini sono tratti che sviluppiamo quando siamo molto piccoli. In parte sono genetiche, in parte derivano dalle prime esperienze di vita e dall’ambiente che ci circonda; ciascun individuo dunque è predisposto a sviluppare una data “caratteristica” prima che accadano dei fatti. Le attitudini da sole restano inconsapevoli; per portarle alla coscienza serve un allenamento mirato, che deve passare per un processo cognitivo: la conoscenza. Attraverso tale allenamento mirato le attitudini si sviluppano e si trasformano in abilità. Continuando a conoscere e ad allenare queste abilità, si sviluppano poi le capacità: un insieme di abilità, attitudini espresse, allenate.

 

Dopo un allenamento costante, le capacità iniziano a consolidarsi e si sviluppano così le competenze. Si tratta dunque di una metabolizzazione interna che è passata attraverso la conoscenza, l’allenamento, le attitudini e le capacità.

 

Così come qualsiasi atleta, se allenato a dovere in un determinato sport, può diventare un professionista, ogni individuo può sviluppare specifiche attitudini e trasformarle in competenze. Chiaramente ove presente il cosiddetto “talento”, il processo di sviluppo risulterà più semplice e probabilmente più rapido, ma ciò non esclude che i risultati possano essere ottimi anche in assenza di un’attitudine.

 

È quando una determinata attitudine si sviluppa ed entra a far parte del nostro repertorio di capacità, nel nostro bagaglio di strumenti utilizzabili nella vita di tutti i giorni, che prende il nome di Competenza. Per competenza si intende, generalmente, la capacità di orientarsi in un determinato campo. Possiamo distinguere tre macro-categorie di competenze:

  • Le Competenze Hard – ossia le capacità tecniche, tangibili e misurabili (attraverso diplomi, certificati…), apprese tramite esperienze pratiche o studi teorici.
  • Le Competenze Soft o Competenze Trasversali – ossia il modo in cui un individuo personalmente applica le competenze tecniche che possiede.

In altre parole, saper utilizzare un programma informatico è una competenza Hard, mentre la capacità organizzativa che ci guida nello svolgimento di tale attività è una Soft Skill.

 

Tornando al CV, sicuramente è molto semplice andare ad inserire le Hard Skills, inserire tutte quelle competenze facilmente misurabili; in molti CV si trovano infatti attestati informatici (ECDL), attestati di lingua (Cambridge, TOEFL, IELTS…).

 

La difficoltà maggiore è rendere consapevolezza, nel lettore, delle competenze non misurabili, delle Soft Skills. Non basta scrivere esclusivamente ottime capacità di negoziazione, leadership e capacità relazionali; è importante raccontare alcune esperienze che ci hanno permesso di apprendere una determinata esperienza. È sicuramente più impattante raccontare come “attraverso delle esperienze estere con l’obiettivo di mettersi alla prova ho avuto modo di sviluppare maggiormente le mie capacità relazionali riuscendo ad instaurare rapporti amicali solidi”. Una frase di questo tipo racconta molte cose al lettore: da una parte in che modo si è sviluppato una determinata competenza, dall’altro che si è una persona che è aperta alle sfide e si attiva in maniera efficace per riuscire a raggiungere i propri obiettivi professionali. In altre parole, raccontate cosa c’è dietro alle competenze sviluppate, spesso sono questi fattori a fare la differenza.

 

Un altro errore spesso presente è quello di utilizzare un unico CV per tutte le posizioni in cui ci si candida, in un solo CV è molto difficile poter mettere in luce determinate caratteristiche, diventa quindi fondamentale customizzare il CV in funzione della posizione alla quale ci si vuole candidare; questo non vuol dire mentire, ma mettere maggiormente alla luce alcuni aspetti che vengono richiesti dalla posizione lavorativa desiderata. In altre parole “canta le tue lodi ma resta onesto”; un CV di successo è veritiero. Evita la tentazione di abbellire l’esperienza precedente.

 

Quello che devi fare, è presentarti nel miglior modo possibile, mostrare cosa ti rende unico e particolarmente qualificato per il lavoro. Sii audace e deciso nella tua lettera di presentazione.

Se ritieni di essere la persona migliore per il lavoro, fallo credere anche agli altri!

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