Grazie ai nuovi progressi nel campo dell’intelligenza artificiale (AI), della realtà aumentata (AR), della realtà virtuale (VR), del Machine Learning e ai nuovi concetti di Digitalizzazione e di competenze digitali, la tecnologia sta trasformando il settore della formazione a un ritmo accelerato. È facile, però, farsi prendere dal clamore della Digital Transformation senza comprendere appieno i vantaggi e gli svantaggi.
Sfruttare questa trasformazione nel modo giusto per aiutare a migliorare le prestazioni dei dipendenti diventa l’obiettivo di ogni manager aziendale che si rispetti.
Sappiamo che il potere del “saper fare” e del “saper essere” hanno un enorme impatto sullo sviluppo delle competenze e queste nuove tecnologie possono supportare questi aspetti. La digitalizzazione, le tecnologie e l’innovazione ci consentono di andare oltre lo sviluppo delle competenze di base per migliorare le prestazioni dei dipendenti.
La digitalizzazione, e l’utilizzo intelligente della tecnologia ha permesso e permette sempre di più di ampliare i confini dell’apprendimento rendendo gli ambienti ad alto rischio sicuri per l’apprendimento.
L’esempio classico è l’uso della realtà virtuale per la simulazione di volo. Se un pilota ha difficoltà o addirittura si schianta con l’aereo, gli possono essere fornite informazioni su cosa è andato storto per evitare che la stessa sequenza di eventi si verifichi nella vita reale. Questo tipo di ambiente migliora l’apprendimento fornendo un’esperienza sicura e preziosa.
Bastano queste informazioni ad avere dei collaboratori ingaggiati e prestanti?
Se è vero però che le aziende possono massimizzare i risultati della formazione aziendale investendo sulla digitalizzazione e sull’utilizzo di nuove frontiere della tecnologia legata alla formazione, come la realtà aumentata, l’e-learning, le piattaforme digitali… è altrettanto vero che la tecnologia e la digitalizzazione da sole non permetteranno ai dipendenti di apprendere quelle competenze utili all’azienda e di conseguenza non avranno mai quel boost tanto atteso dai Manager che investono sulla formazione.
La tecnologia e la digitalizzazione diventano quindi il mezzo ma non il fautore di un cambiamento positivo in termini di performance e identificazione con l’azienda. In altre parole, è la stessa rivoluzione tecnologica che sta trasformando i posti di lavoro a fornire la chiave per acquisire nuove competenze.
Secondo il rapporto Future of Jobs del World Economic Forum, il 50% dei lavoratori avrà bisogno di riqualificazioni entro il 2025, proprio perché l’adozione della tecnologia aumenta. Entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere sostituiti da un cambiamento nella divisione del lavoro tra uomo e macchina a fronte di 97 milioni di nuovi ruoli e posti di lavoro più adatti alla nuova divisione del lavoro tra esseri umani, macchine e algoritmi.
L’errore delle Aziende
L’enorme errore di molte aziende è rappresentato dal fatto che stanno attraversando una trasformazione digitale semplicemente adottando nuove tecnologie di automazione e intelligenza artificiale.
Questo comporta la creazione di un crescente divario di conoscenza tra le esigenze di questa nuova tecnologia e le capacità della forza lavoro esistente.
Secondo uno studio condotto su 1000 CEO l‘80% dei CEO è preoccupato di trovare dipendenti con le giuste competenze per rimanere competitivo. Inoltre, il 76% è preoccupato per la mancanza di competenze tecnologiche nella propria forza lavoro attuale.
Come colmare questo gap di competenze?
Dipendenti formati e qualificati stanno diventando un vantaggio competitivo sempre maggiore e le aziende fanno sempre più affidamento su sulla formazione per svolgere un ruolo significativo nell’attrarre candidati di alto valore.
Ma nono solo! Sono in primis i collaboratori a volere lavori in cui possono apprendere nuove competenze per promuovere la loro carriera.
Diventa quindi fondamentale sviluppare competenze necessarie per stare al passo con questa evoluzione tecnologica e avere dipendenti motivati performanti e ingaggiati.
Quali competenze formare?
Il pensiero analitico e innovazione, l’apprendimento attivo, l’autogestione e autonomia sono in cima alla lista delle competenze che i datori di lavoro ritengono acquisiranno importanza nei prossimi cinque anni.
Le novità di quest’anno sono le abilità di come l’apprendimento attivo, la resilienza, la tolleranza allo stress e la flessibilità.
Ecco la lista completa delle 10 competenze da formare entro il 2025
1. Pensiero analitico e innovazione
2. Apprendimento attivo, autogestione e autonomia
3. Creatività, originalità e iniziativa
4. Progettazione e programmazione tecnologica
5. Pensiero critico e analisi
6. Risoluzione di problemi complessi
7. Leadership e influenza sociale
8. Intelligenza emotiva
9. Ragionamento, risoluzione dei problemi e ideazione
10. Analisi e valutazione dei sistemi.
Come Formare le Competenze del Futuro
Tendenzialmente il tempo necessario per sviluppare competenze di questo attraverso l’apprendimento online, ormai divenuto primario nello scenario della formazione, oscilla tra i 3 e i 6 mesi per una formazione blended, che alterni un approccio in live streaming con un approccio on demand.
Per formare queste competenze è necessaria una formazione specifica, con metodologie formative persona centriche che privilegino la sperimentazione di queste competenze.
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