Una mentalità propensa alla crescita costante è essenziale per avere successo professionale. Questo vale ancora di più nel nuovo mercato del lavoro, disegnato dalla digitalizzazione. I modelli di business, infatti, cambiano velocemente e per restare competitivi, bisogna essere aggiornati e al passo con i tempi.
Qualsiasi lavoro si faccia, dobbiamo imparare sempre cose nuove e sviluppare nuove competenze, che gli strumenti tecnologici richiedono. Questo tipo di approccio è chiamato “growth mindset” e si differenzia da una mentalità, invece, più chiusa, che non crede sia possibile migliorarsi e sviluppare altre abilità.
Gli individui convinti che i loro talenti possano essere sviluppati (attraverso il duro lavoro, la formazione, buone strategie e input da altri) tendono a ottenere più risultati di quelli con una mentalità più fissa. Questo perché mettono più energia nell’apprendimento. Tale mentalità e, soprattutto, avere un approccio proattivo alla formazione costante nel tempo sono elementi necessari per entrare nel mondo lavorativo attuale, ma anche per crescere nella propria posizione.
Origine del termine
La psicologia americana Carol Dweck in una famosa ricerca parla di “mindset”:
“Il tuo mindset determina i tuoi comportamenti di fronte alle situazioni che ti si presentano, è il tuo modo di agire e di reagire in determinate circostanze”.
Il mindet, dunque, è il nostro approccio alla vita, derivante dai condizionamenti e dalle credenze che assimiliamo durante la vita. L’essere umano, infatti, non è una monade isolata, ma è immerso in una società che lo influenza inevitabilmente. Nonostante i fattori esterni, però, l’uomo può cambiare, impegnandosi in uno sviluppo costante assecondando le sue inclinazioni naturali.
Partendo da questi concetti, la psicologa divide due tipi di mindset:
- fixed mindset, per cui l’intelligenza è una dote innata e non può essere allenata
- growth mindset, per cui l’intelligenza è una qualità che può essere incrementata
Secondo la Dweck la differenza tra i due approcci si riflette in modo significato sui diversi atteggiamenti rispetto alle sfide, agli ostacoli, alle critiche, ai cambiamenti, all’impegno personale. Emerge il potenziale superiore del growth mindset, soprattutto in tempi come quelli che viviamo, dove risulta decisivo crescere seguendo le nuove tendenze.
Il valore dell’errore
Il growth mindset è crescita continua, che avviene grazie allo studio, all’esperienza e alla pratica. Tutti noi possiamo cambiare perché le nostre qualità e competenze possono essere coltivate. In questo senso, l’errore non è un fallimento ma un insegnamento.
L’errore è una forma di apprendimento ed è quel rischio che ci permette di evolvere davvero. Rimanendo fissi nella nostra comfort zone, infatti, non avremo mai la possibilità di migliorare e di crescere. Pur non portando ai risultati desiderati, l’errore sarà sempre un’occasione per conoscersi e apprendere cose nuove.
Growth mindset significa lanciarsi in nuove sfide, spinti dalla curiosità e dal desiderio di cimentarsi in qualcosa di diverso, spinti dal desiderio di mettersi alla prova, senza paura di sbagliare. Il fallimento è una nuova sfida, il motore che permette di raggiungere il successo ed è essere felici.
Come sviluppare il growth mindset
Accogliere le sfide, imparare dagli errori, uscire dalla propria comfort zone e rimanere sempre studenti. In un mondo che corre veloce la formazione è necessaria, qualsiasi lavoro tu faccia. Ormai certe competenze digitali, ad esempio, sono imprescindibili anche nella vita quotidiana.
La crescita professionale va insieme alla crescita personale, che si sviluppa sperimentando nuove cose e incontrando persone diverse, che diano stimoli inediti. Lo scambio con l’altro, infatti, resta un elemento decisivo per evolvere e, perché no, ricredersi su alcune credenze. La crescita personale consiste nel seguire le proprie passioni, riconoscere il proprio talento. In questo meccanismo l’aiuto di un Coach può essere utile per individuare la giusta strada da intraprendere.
Nel nuovo mondo digitalizzato, le relazioni con gli altri hanno assunto un’altra forma, spostandosi sempre più nello spazio virtuale. Questo rischio potrebbe presentarsi anche abbracciando il remote working. Tuttavia, si tratta di un problema solo apparente. Il remote working, infatti, non significa annullamento delle relazioni dirette. Nonostante tutti lavorino da luoghi diversi, ci sono degli strumenti di lavoro che ottimizzano la comunicazione e si possono organizzare delle attività di team building per rinsaldare il gruppo.
Per quanto riguarda la formazione professionale, questa può avvenire in vari modi: seguendo dei webinar su Youtube, leggendo libri e manuali specifici, seguendo Corsi di specializzazione e Master. AcademyQue, ad esempio, sviluppa offerte didattiche che spaziano in diversi settori IT, HR, Digital Marketing, Art Management, Project Management.
Prima Digital&Business School totalmente online, AcademyQue utilizza l’innovativa metodologia blended, ovvero veicola i contenuti su diversi media in modo da aiutare lo studente nella formazione. L’esperienza di un Master o un Corso da remoto permette di usufruire delle lezioni quando vuoi e da qualsiasi luogo, ma soprattutto acquisire quelle competenze digitali oggi sempre più richieste dalle aziende.