Il Coaching di AcademyQue

Il mondo del lavoro è un sentiero ricco di soddisfazioni, ma non mancano certo le sfide e momenti di stress. Quando si ha bisogno di un percorso di Coaching?
Lettura in: 8 minuti

Il mondo del lavoro è un lungo e arduo sentiero che ci regala tantissime soddisfazioni ma anche molti momenti di stress.

Tra i momenti spinosi di questo sentiero ci sono:

  • la difficoltà nel trovare lavoro,
  • gli sviluppi di carriera,
  • le modifiche di ruolo,
  • il bisogno di cambiare aria o di raggiungere obiettivi o, talvolta, di non aver proprio chiari i nostri obiettivi.

In tutti questi casi avere l’appoggio di un Career Coach è utile a farci capire quali sono le strategie più efficaci che abbiamo a disposizione.

In AcademyQue il Career Coach è un professionista del suo settore che ti seguirà nell’orientamento professionale dal momento di inizio del Master fino all’inserimento in azienda. Ti guiderà in un percorso di sviluppo personale, di consapevolezza ai fini di adottare le strategie più funzionali per rendere fluida la carriera.

Cos’è il coaching?

Che cos'è il Coaching?
Ecco cos’è il Coaching

Il coaching è una metodologia di sviluppo personale nella quale una persona (detta coach) supporta un cliente o allievo (detto coachee) nel raggiungimento di uno specifico obiettivo personale o professionale. Si tratta di una relazione efficace e collaborativa che, grazie ad un processo di relazione e affiancamento, permette di definire obiettivi e azioni strategiche necessarie alla realizzazione di risultati.

La metodologia del Coaching trova radici nel pensiero di Socrate. Attraverso la Maieutica, “l’arte di far partorire le menti”, il filosofo intendeva “tirar fuori” dai suoi allievi i loro pensieri più profondi e la loro saggezza, ciò che oggi chiamiamo risorse personali o competenze soft.

Il termine “Coach”, invece, risale al quindicesimo secolo e si riferiva alla carrozza e alla sua funzione di trasporto. Nel diciannovesimo secolo venne tuttavia usato per indicare i tutor universitari inglesi, che hanno il compito di “traghettare” gli allievi alla conclusione degli studi con successo.

Dagli anni ‘80 del secolo scorso, nel mondo dello sport, il Coach è colui che motiva, allena e sollecita l’atleta al raggiungimento di obiettivi prestigiosi.
Nell’accezione attuale, il Coach è il professionista che accompagna una persona verso uno o più obiettivi indicati dalla persona stessa.

Quando si ha bisogno di un coach?

Avere bisogno di un coach non è sempre un qualcosa di effettivamente visibile e concreto. Un coach è, come detto quella persona che ti affianca nel raggiungimento di milestones che sembrano irraggiungibili aiutandoti in un processo di autoconsapevolezza e crescita personale. Di conseguenza non esiste un momento preciso della tua vita in cui avrai necessità di un Coach, ma esistono tantissimi punti di partenza, vediamoli insieme.

1. Quando le cose potrebbero essere migliori

Quando la tua vita, i tuoi affari, la tua carriera, le tue relazioni, ecc. sono già buone, ma vuoi che sia molto, molto meglio. Il coaching non è un intervento di crisi. Né è un sostituto della psicoterapia, o il consiglio di un professionista come un avvocato, un commercialista, un medico, ecc. Se le cose sono sostanzialmente buone, ma sai che potrebbero essere migliori e sei pronto perché ciò accada, è un ottimo momento per rivolgerti ad un coach. Il Suo obiettivo sarà massimizzare le tue performance.

2. Sei in un momento di stallo

Solo perché la maggior parte delle cose sta andando bene, non significa che non puoi migliorarle e questo include te stesso. Molte persone chiedono aiuto ad un coach perché sanno di poter avere di più e vogliono raggiungere il loro pieno potenziale prima, piuttosto che dopo, non farti ingannare dal “meglio tardi che mai!”. Il coach, nei momenti di “blocco”, ti aiuta a riconoscere i tuoi talenti e a comprendere cosa ti blocca e su quali convinzioni limitanti poter andare a lavorare.

3. Stai attraversando un momento di transizione

Il cambiamento può essere difficile, anche quando ti stai dirigendo verso ciò che desideri. Ogni volta che attraversi una grande transizione come iniziare una nuova attività o carriera, cambiare percorso, trasferirti in una nuova città, tornare a studiare e fare formazione, ecc.; è un ottimo momento per avere qualcuno che vede le tue potenzialità, che ti aiuta a riconoscerle, accettarle e sfruttarle nella tua fase di cambiamento professionale o personale.

4. Hai un’idea chiara di chi vuoi diventare

Cerchi lavoro? Vuoi diventare una persona di successo? Hai un blocco? Tutti noi abbiamo sogni nel cassetto e sono ancorati al fatto che sono “solo” dei sogni non rendendosi conto che sta a noi stessi rendere quei sogni realtà. Non è un’utopia ma solo un processo di crescita, che parte dalla consapevolezza, passa per strategia e l’azione fino ad arrivare al raggiungimento dei risultati.

Quali sono i vantaggi pratici che otterrai?

Un percorso di coaching ben strutturato ti permetterà di avere numerosi vantaggi.

Il primo vantaggio pratico è rappresentato dall’azione, il coaching è quel quid in più che ti permetterà di metterti all’opera. Il coaching offre all’individuo l’opportunità di definire i propri obiettivi di carriera e di vita in modo realistico. Ciò aumenterà la probabilità che gli obiettivi vengano raggiunti.

Inoltre, avere a che fare con un professionista ti permetterà di avere feedback individuali unici e una visione del processo di crescita più ampia. Il coach è esterno alle situazioni di vita personali e la sua capacità di rimanere non coinvolto ma fornire una guida ti consentirà di acquisire una prospettiva senza sentirsi giudicato.

Attraverso il coaching, potrai imparare di più su te stesso, scoprire come vieni percepito dagli altri, migliorare le aree della tua personalità di cui non sei soddisfatto e a prendere coscienza dei tuoi punti ciechi, così da riuscire concretamente a sviluppare strategie al fine di migliorarti, in ogni punto di vista: dalla carriera, all’approccio stesso al lavoro, dalla vita di tutti i giorni ai rapporti umani, dagli obiettivi sportivi a quelli di vita, e così via.

In altre parole, il vantaggio primario e concreto che otterrai è rappresentato dalla costruzione della consapevolezza personale, che ti permetterà di trasformare le tue debolezze sconosciute in punti di forza sfruttabili. Di riconoscere talenti che non conoscevi e di smontare convinzioni che ti limitavano.
Questa consapevolezza personale è un importante stimolo verso il raggiungimento di propri obiettivi può aiutarti ad entrare nel mondo del lavoro, dare una svolta alla tua vita personale e professionale e diventare chi vuoi essere!

In AcademyQue, attraverso i percorsi di coaching individuali, riuscirai a gestire al meglio il tuo percorso di carriera, affrontando colloqui in maniera professionale e imparando ad inserirti in maniera preponderante nel mondo del lavoro. E non solo, avrai un supporto continuo nel capire e approfondire quali sono i tuoi punti di forza, in che modo sviluppare le tue aree deboli e come fare di entrambi il tuo bigliettino da visita.

L’introversione e i miti da sfatare

Coaching: quali sono i miti da sfatare
Coaching: miti da sfatare

Il più grande errore che si fa nel pensare al coaching sta nel riferirlo a delle categorie di persone. I cosiddetti introversi, che nella conoscenza comune è quella persona che non può farcela da sola… nulla di più sbagliato.

I media ci hanno abituato a vedere gli introversi e l’introversione come persone che hanno serie difficoltà a socializzare e a relazionarsi con gli altri. Addirittura, in alcune culture, l’introverso è colui che ha un serio problema e che quindi necessità di un percorso curativo.

In realtà essere introversi dipende da numerose circostanze. In altre parole, l’asse introversione/estroversione è come una linea spazio-temporale in cui ognuno di noi si muove in funzione di contesti differenti: alcune situazioni possono portare anche il più estremo estroverso all’introversione e viceversa, così come il tipo di relazione che si ha con gli altri, alcune fasi della propria vita… molte persone tendono a muoversi maggiormente nella linea dell’introversione per caratteristiche caratteriali, ma questo non fa di loro delle persone con problematiche.

In altre parole, se sei una persona tendenzialmente introversa e ti stai chiedendo se questo può metterti il bastone tra le ruote stai facendo un grosso errore!

Ciò che cambia è solo il mindset

“la coscienza estroversa si confronta con il mondo esterno, su cui è affacciata attraverso i sensi, mentre la coscienza introversa si confronta con il mondo interno, che viene recepito come “sede” della propria identità, e filtra quindi attraverso il mondo interno i dati esterni, e dà loro significati soggettivi”

(Carl Gustav Jung – Tipi Psicologici, 1921).

In altre parole, mentre gli estroversi sono maggiormente focalizzati verso il mondo circostante, gli introversi verso quello interno e questo non vuol dire assolutamente avere una visione migliore o peggiore, solo differente.

Essere introversi non vuol dire essere timidi, non vuol dire essere egoisti o disinteressati, non vuol dire essere depressi o asociali.
Molte persone di successo sono definite introverse e hanno fatto di questa loro caratteristica il loro punto di forza, basti pensare alla scrittrice JK Rowling, che ha sfruttato il suo essere riflessivo per creare uno dei best seller maggiormente venduti nel mondo, o Albert Einstein o ancora Steven Spielberg.

Il colloquio di lavoro: la prima occasione di mettere tutto in pratica

Prepararsi per un colloquio di lavoro può essere un processo snervante, soprattutto se non sei abituato ad affrontare colloqui di lavoro, non cambi spesso lavoro o, in generale, non hai fatto molta pratica. In un colloquio un recruiter spinge per far emergere le tue competenze, i tuoi punti di forza e le tue aree di miglioramento; cerca di comprendere i tuoi valori guida e se questi si incastrano con la cultura aziendale.

Avrai già capito a questo punto quanto, tutto ciò che abbiamo detto finora è attualissimo! Essere consapevoli delle proprie caratteristiche, saperle comunicare in maniera funzionale è fondamentale per riuscire a gestire, nella maniera più funzionale possibile un colloquio di lavoro sviluppando una varietà di abilità e tecniche utili per i colloqui. È anche un modo per prepararsi e sentirsi più sicuri e meno in ansia.

Girà tutto intorno alla consapevolezza di sé… perché? La risposta è molto semplice:

Il coaching ha come primario obiettivo quello di permetterti di raggiungere un risultato desiderato (che può essere trovare o cambiare lavoro, affrontare un colloquio e tanto altro), aiutandoti a sviluppare le tue prestazioni. Si lavora sul qui ed ora, sulla strategia e sulla messa in atto, in altre parole sull’OUTPUT. Ma il miglior modo per avere un output migliore sta nel lavorare sull’INPUT ovvero su te stesso, sulla conoscenza di sé: “se non so di essere un bravo comunicatore, non proverò mai a svolgere il ruolo di mediatore”. È tutto un ciclo:

L’OUTPUT migliora grazie all’INPUT che, a sua volta, migliora grazie alla CONSAPEVOLEZZA di sé.

In AcademyQue l’obiettivo del Career Coach è proprio lavorare sulla tua consapevolezza, e di conseguenza sulle tue prestazioni. E quale miglior terreno di gioco per mettere in pratica questi miglioramenti se non tramite dei colloqui di lavoro?!

Non si tratta solo di carriera, c’è molto di più in gioco

La grande incomprensione che c’è dietro il concetto di Coaching e di Career Coaching è pensare che sia un percorso esclusivamente legato alla carriera professionale. Se è vero che, gli obiettivi del career coaching sono tendenzialmente legati al concetto di carriera, è anche vero che il concetto è molto più ampio.

L’obiettivo del Coaching non si relega infatti, meramente alla tua carriera personale ma va ben oltre, stimolando il concetto di Autonomia e Self Employability. Questo è alla base del coaching di AcademyQue.

Non basta poter dire “Ok, ho trovato lavoro!”, o ancora “Sono riuscito a cambiare professione”, ciò che c’è alla base è molto più accurato e profondo.

Sviluppare Autonomia e Self Employability vuol dire acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, caratteristiche personali, aspettative, credenze e convinzioni ed indirizzare in modo efficace le proprie azioni in un’ottica di sviluppo e crescita personale e professionale.

Attraverso questo processo ogni individuo potrà costruire la propria immagine da zero, creare il proprio percorso in completa autonomia ponendosi degli obiettivi raggiungibili e motivanti e individuando le giuste opportunità.

La self-employability riguarda l’adattabilità e lo sviluppo. Il riuscire a percepire sé stessi come risorse di valore spendibili in ogni circostanza. Significa essere proattivi e non passivi di fronte alle opportunità.

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